Nel 2021 la Commissione Europea ha stabilito, nel suo Green Deal, di voler ridurre dell’80 % l’inquinamento aereo entro il 2035, attraverso un programma internazionale approvato dall’Icao (Organizzazione internazionale per l’aviazione civile), e tale piano dovrà essere obbligatorio entro il 2027. Ma cosa comporta? Quanto inquinano gli aerei?

L’inquinamento aereo

La pandemia, con il collasso del traffico aereo mondiale, ha mostrato come i 785 milioni di tonnellate di CO2 del 2019 è sceso ai 408 milioni nel 2020. La riduzione dei voli, in pratica, ha diminuito in maniera drastica l’inquinamento aereo.

L’inquinamento aereo è, quindi, un’enorme fonte di inquinamento, in particolare quello europeo, e l’Ipcc (il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) ha dichiarato che per ridurre le emissioni di gas climalteranti è necessario ridurre anche il trasporto aereo, in modo da contrastare il surriscaldamento del pianeta e l’inquinamento atmosferico.

Come si potrà ridurre l’inquinamento aereo

Ma quali misure vuole adottare la Commissione Europea per ridurre l’inquinamento degli aerei? l’Icao, per migliorare il consumo di carburante, nelle sue linee guida ha fissato come soglia una riduzione dell’1,5 % all’anno, da parte dell’industria aeronautica e le compagnie vincolate ad esse. Le compagnie aeree, di conseguenza, cercano di stare al passo, e ciò dovrebbe ridurre, entro il 2035, il 45 % delle emissioni di CO2.

Una soluzione, può essere l’uso di aerei più leggeri, che necessitano di carburanti sostenibili e migliorano l’aerodinamica. Il Saf (Sustainable aviation fuel) si usa già in molti e comprende una combinazione di kerosene con biocombustibile ricavato da rifiuti, vegetali ed oli da cucina. Alcuni paesi europei, come la Norvegia e la Francia, stanno introducendo obblighi alle compagnie aeree di usare una percentuale di Saf.

Sempre in materia di carburante, una nuova frontiera potrà essere l’idrogeno liquido, che ha una densità energetica tripla rispetto al kerosene e richiede meno carburante nei tragitti, e si stima che dovrebbe diminuirne fino al 70 %. L’idrogeno, inoltre, non produce anidride carbonica, ma necessita di serbatoi specifici per essere trasportato, a basse temperature (250° sottozero).

Chi viaggia, nel frattempo, può fare la sua porta, controllando attentamente la compagnia da scegliere, confrontando le emissioni di CO2. Tra le compagnie che provano a diminuire l’inquinamento aereo, si possono annoverare la Ryanair, la Finnair, la Virgin Australia, la Lufthansa e l’easyJet.

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