Il giornalista russo Arkady Babchenko che viveva in Ucraina e che scriveva contro il cremlino è stato brutalmente assassinato nel suo appartamento. Il primo ministro ucraino Volodymyr Groysman ha accusato la Russia di essere responsabile del suo omicidio. Ha infatti scritto su Facebook “Sono certo che la macchina totalitaria russa non abbia mai perdonato la sua onestà e la sua posizione”. La Russia ha avviato delle indagini e ha dichiarato che questo tipo di “crimini sanguinosi” sono diventati una routine per il “regime di Kiev”. Dopo l’annessione della Crimea ed il sequestro di alcuni territori ucraini da parte della Russia, le tensioni tra i due paesi sono diventate molto forti. Scopriamo come è avvenuto e cosa si sa dell’omicidio di Arkady Babchenko e soprattutto chi era questo giornalista russo che criticava il governo del suo paese d’origine.
Cosa si sa riguardo l’omicidio?
Arkady Babchenko, 41 anni, è stato trovato sanguinante dalla moglie all’ingresso della loro casa. Pare che il giornalista russo sia uscito per comprare il pane e che l’assassino lo stesse aspettando. L’uomo è stato sparato diverse volte alla schiena, davanti l’ingresso del suo condominio. Il capo della polizia di Kiev, Andriy Kryshchenko, ha riferito ai media locale di sospettare che Babchenko sia stato assassinato per le sue attività professionali. Nel suo ultimo post su Facebook, nelle ore antecedenti all’omicidio, Arkady Babchenko ha ricordato la fortuna di essere sopravvissuto 4 anni fa ad un attacco. In quel periodo aveva infatti programmato di volare con i soldati ucraini su un elicottero verso la zona di guerra nell’est dell’Ucraina. Non gli era stato permesso di salire poiché non c’era abbastanza spazio. L’elicottero è stato abbattuto dai ribelli filo-russi, lasciando 14 morti.
Chi era Arkady Babchenko?
Mentre studiava legge in Russia, a 18 anni Arkady Babchenko è stato arruolato nell’esercito russo e ha prestato servizio durante le guerre cecene dal 1994 al 2000. Negli anni a seguire è diventato un giornalista e ha pubblicato un memoriale in cui ha raccontato le sue esperienze nel conflitto ceceno. Babchenko è stato inoltre un noto critico del cremlino, ha infatti partecipato alle elezioni non ufficiali organizzate dall’opposizione nel 2012 e ha denunciato le azioni della Russia in Siria e nell’est dell’Ucraina. Il giornalista ha sempre descritto la Russia come un “aggressore”, provocando così minacce di morte che lo hanno costretto a lasciare il suo paese e a stabilirsi prima a Praga e poi in Ucraina. Nella capitale ucraina ha lavorato come presentatore sul canale ATR TV.