Dopo un’interminabile giornata di richieste, amministrazione e quant’altro, alla fine il Consiglio delle Nazione Unite ha approvato la richiesta di “un immediato” periodo di pausa della guerra in Siria. La richiesta vale per entrambi le parti in conflitto che rispettando l’appello dovrebbero cessare il fuoco per un tempo di almeno 30 giorni al fine di garantire una “tregue umanitaria“. La richiesta è stata effettuata per garantire la possibilità di far procedere con l’invio delle risorse umane di soccorso che potranno prestare servizio ai bisognosi, a chi necessita di cure e aiuti. Olof Skoog, ambasciatore svedese, dichiara che non si tratta di un accorso di pace, ma di un trattamento umanitario. Mosca ha richiesto che da tale trattamento vengano esclusi gli attacchi contro i gruppi terroristici. Sono stati giorni faticosi e complicati per il consiglio che nonostante ciò ha saputo rimanere unito, convincendo anche la Russia a tale richiesta.
Disastro morale
Si ricordi che l’11 marzo inizierà il settimo anno dall’inizio della guerra, che oggi vede 450mila civili vittime inermi. Catherine Cornet, ricercatrice molto conosciuta per le sue indagini a proposito della guerra siriana, ieri ha denunciato come queste vicende si susseguano sempre impunemente da ormai sette anni. In questo periodo si sono utilizzate armi chimiche, si sono compiute vere e proprie stragi civili che fanno si che il diritto umanitario cessi di esistere. La Russia in questi anni attraverso il diritto di veto ha annullato condanne per stragi attribuite alle forze lealiste, ottenendo sempre più tempo. Gli esperti spiegano che si potrebbe tranquillamente parlare di sterminio o genocidio, infatti ad oggi 400mila persone in periferia a Damasco non hanno via di fuga e sono prese di mira dai bombardamenti. Nel 2013 Barack Obama stava per intervenire a seguito dello sterminio di 1700 persone con il gas sarin da parte di Assad. Oggi, lo stesso uomo e il suo regime sta procedendo all’attacco di ospedali, secondo indagini sarebbe già 23 le strutture bombardate.
Donald Trump lancia un appello di tregua
Nella richiesta della tregua umanitaria sono scesi in campo anche il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente Emmanuel Macron e la cancelliera Angela Merker che hanno ancora una volta richiesto l’attenzione di Putin al fine di promuovere una pausa. Donald Trump ha definito la vicenda un “disastro umanitario” e ha denunciato fortemente gli accaduti recenti in Siria, come i bombardamenti nella Ghouta che hanno ucciso moltissimi civili, tra cui oltre che a donne e uomini, moltissimi bambini. I volontari che sono presenti nel territorio siriano sottolineano ancora una volta le tragiche condizioni in cui vivono i siriani, riferiscono che i bombardamenti non si sono mai fermati e nelle zone del Ghouta è per sino difficoltoso trovare del cibo, non vi sono strutture sanitarie ottimali, un orfanotrofio è stato bombardato, la gente vive nel terrore.