Della tragedia che ha colpito la Sicilia e in particolare Casteldaccia dove sono morte ben 9 persone per l’esondazione del fiume tra cui dei bambini, è già stato detto moltissimo. La tragedia è assordante e non lascia spazio a molto se non al dolore. Ma, dopo il dolore lancinante, è importante cercare di capire quali siano le ragioni di questa immane tragedia, ammesso che ce ne siano.
Di certo che la tragedia sia avvenuta e che è comunque qualcosa di terribile è un dato di fatto. Purtroppo questi avvenimenti non vorremmo mai che accadessero ma bisogna anche cercare di analizzare lucidamente una situazione che, se non prevenuta, rischia di ripetersi infinite volte.
L’analisi dei fatti porta a due principali problemi che purtroppo esistono in modo sostanziale e che sono assai difficili da sradicare: il cambiamento climatico e l’abusivismo. Questi due elementi hanno di per sé un peso enorme che troppo spesso viene ricordato solo nel momento delle tragedie e mai prima per poter prevenire queste catastrofi.
Già di per se questi problemi sono enormi se presi singolarmente, nel momento in cui essi fanno unione, sono terribilmente ingestibili e portano a tragedie di questo tipo. Il cortocircuito creato da questi due “mostri” è destinato a mietere molte altre vittime per svariati motivi.

Cortocircuito tra abusivismo e surriscaldamento

Il surriscaldamento globale è evidente ormai da anni. Ognuno di noi dovrebbe di certo prendere un po’ più seriamente questa problematica e cercare di operare nel modo più ecologico possibile. Il consumo spasmodico di plastica e non solo ha portato a disastri ambientali immani, come l’inquinamento degli oceani. I governi, dal canto loro, non possono più pensare di chiudere gli occhi di fronte a questo stravolgimento che, se non fermato, porterà la Terra a duna fine sicura e terribile. Proprio in queste settimane i climatologi hanno sentenziato sull’andamento climatico globale. Andando avanti di questo passo, tra 12 anni si raggiungerà il limite consentito per poter far davvero qualcosa. Una vera e propria deadline che non mette fine immediata al nostro pianeta ma che di certo impone un conto alla rovescia.

Dall’altro lato troviamo uno dei problemi purtroppo più vecchi e discussi in Italia, ovvero l’abusivismo edilizio.
In questo caso, come in molti altri, è stato visto che la casa in questione che si è trasformata in una vera e propria trappola mortale per le 9 persone, non avrebbe dovuto essere costruita così vicino al fiume. La legge impone che almeno per i primi 150 metri dalle sponde dei fiumi non si costruiscano abitazioni. Questo proprio perché in caso di piogge intense le esondazioni sono probabili. L’abusivismo in Italia è una piaga che mette a rischio milioni di persone ogni anno.

Perché bisogna attivarsi

Se prima ci trovavamo in una situazione difficile ma ancora, in parte, gestibile, ad oggi non è più così. I governi di tutto il mondo e in questo caso dell’Italia, dovrebbero prendere seri provvedimenti per salvaguardare i cittadini e il pianeta. Le cose sono estremamente collegate.
L’idea che una questione sia indipendente dall’altra è profondamente sbagliato ed è necessario cambiare mentalità e lavorare attivamente e in fretta. I piani di ricostruzione ed ecologia dovrebbero andare di pari passo. Questi due argomenti sono strettamente collegati e si alimentano l’un l’altro. E’ necessario attivarsi e farlo subito, per evitare che queste tragedie non avvengano solo una volta ogni tanto ma ogni giorno.

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