E’ ancora caos scuola. La conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha assicurato che la ripresa delle lezioni avverrà, non ha affatto tranquillizzato genitori, figli e insegnanti. La situazione è davvero difficile da gestire e il caos creato con le graduatorie, in concomitanza con la pandemia di Coronavirus, rischia di compromettere la ripresa. Molti sono gli insegnanti che si sono sottoposti ai test sierologici e l’esito non è stato favorevole per molti di loro. Molti alunni rischiano di tornare sui banchi di scuola forse non in condizioni ottimali e soprattutto senza un docente.

Caos docenti e graduatorie

Molti sono i docenti che in questi giorni stanno tentando il ricorso per le graduatorie uscite all’inizio della scorsa settimana. Moltissimi sono stati gli errori e i punteggi attribuiti in modo errato, che sono stati oggetto di ricorso. Ricorso difficile da fare, soprattutto per le tempistiche che non consentono agli uffici di smaltire in tempo breve richieste e ricorsi.

Un caos generale che manda in tilt un sistema scolastico già molto in crisi e che minaccia di non far ripartire la scuola in tempi e modi già detti. Senza contare i problemi giganteschi provocati dalla pandemia da Coronavirus che, purtroppo, non sono ancora superati. Tra le misure cautelative c’è il test sierologico volontario per gli insegnanti che lo volessero fare, reso obbligatorio solo dalla regione Campania e che, al momento, ha visto il 50% degli insegnati che si è sottoposto.

13 mila docenti positivi al Covid 19

Delle persone che lavorano all’interno della scuola, tra docenti e personale, solamente il 50% ha deciso di sottoporsi al test sierologico per valutare l’eventuale positività al Covid 19. Circa 13 mila tra insegnanti e personale scolastico è risultato positivo al Coronavirus, circa il 2.6%. Questo significa che queste persone non entreranno a scuola fino a quando il contagio non sarà terminato e il tampone sarà negativo.

Una perdita molto ingente che senza dubbio è necessaria per tutelare tutti, ma che si aggiunge alla grande mancanza di insegnanti che già grava su questo sistema. Senza contare dei presidi scolastici che al momento non sono pronti ovunque. Banchi e altro materiale sono ancora mancanti in molti edifici scolastici e in alcuni casi mancano anche le aule.

Per rispettare le norme di distanziamento sociale ed evitare il contagio sono necessarie misure speciali, sia dal punto di vista dei materiali e dei presidi, che per le aule. Sono ancora 5 mila le aule mancanti per far si che si evitino le cosiddette “classi pollaio” che alimentano il contagio e impediscono il rispetto delle norme di distanziamento sociale.

Un rebus non facile da risolvere quello della scuola. A qualche giorno dall’inizio la situazione sembra essere davvero molto complicata, le risposte poche e le difficoltà non facilmente risolvibili.

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