Ad una settimana di distanza dalla morte di Antonio Cosimo Stano, l’uomo di Taranto bullizzato dalla baby gang, le autorità mettono in fermo 8 ragazzi. Otto ragazzi, di cui alcuni minorenni, fanno parte della “banda degli orfanelli” la banda che ha bullizzato fino a portare alla morte il pensionato 65enne con problemi di disabilità.
Le indagini sulla baby gang di Taranto
Fin dall’inizio la vicenda ha fatto chiarezza su chi potevano essere gli autori dell’omicidio dell’uomo bullizzato a Taranto. E’ tuttavia grazie alle indagini della polizia della Questura di Taranto, in appoggio alle indagini della Procura, che si è arrivati a delineare gli otto ragazzi responsabili dell’omicidio di Manduria.
È ancora da chiarire quali siano stati i ruoli di ognuno di loro, e se qualcuno aveva ruoli più specifici o se tutti hanno agito nella medesima maniera. I reati per cui i giovani sono posti in fermo sono: sequestro di persona, violazione di domicilio e di tortura. Tuttavia si prosegue nelle indagini per capire esattamente la dinamica dell’accaduto.
Come agiva la “Banda degli Orfanelli”
La baby gang bullizzava da tempo il 65enne con problemi di disabilità che quindi non aveva neanche la possibilità di interagire particolarmente col mondo esterno; quindi anche a trovare e chiedere aiuto. I ragazzi era già molto tempo che bullizzavano l’uomo in svariate maniere, estorcendo denaro ma anche picchiandolo e torturandolo in differenti modi fino arrivare al terribile epilogo.
L’uomo infatti è stato in ultima battuta legato in casa torturato e poi abbandonato a se stesso. E’ stato trovato solo alcuni giorni dopo dalla polizia di Manduria. Ormai era già in stato di coma e quindi il ricovero in ospedale è stato inutile. Purtroppo per lui dopo 18 giorni di agonia non c’è stato nulla da fare e dunque è deceduto il 23 aprile scorso.
Anche a causa delle percosse subite e quindi dei segni evidenti sul corpo e dalle indagini, si era delineata subito l’esistenza di questa baby gang chiamata “banda egli orfanelli “che seviziava l’uomo. Per ora sono stati messe in fermo solamente 8 persone. Tuttavia si cerca di capire se ci fossero altri eventuali ragazzi coinvolti nell’omicidio.
La polizia continua nelle indagini e nei rilievi anche nella casa dell’anziano. Si interrogano inoltre gli eventuali testimoni che avessero visto qualcosa nei dintorni della casa dell’anziano. Tutta la città di Manduria, la provincia di Taranto e l’Italia, sono scosse da questa vicenda veramente terribile che coinvolge questi giovani. Giovani che sembrano non rendersi conto della gravità di ciò che hanno fatto.
L’opinione pubblica subito si è scagliata contro di loro e contro i genitori, di cui bisogna stabilire effettivamente il ruolo. La polizia sta infatti cercando di capire come mai i genitori non avessero mai chiesto nulla ai figli e non avessero percezione di ciò che stava accadendo.