Rosolini. Un uomo è finito in manette a Rosolini (provincia di Siracusa) per aver aggredito il compagno della figlia. Il fatto è successo nella giornata di ieri, 8 febbraio 2018. L’aggressore è il 36enne Vincenzo Lorefice, già noto agli inquirenti per la sua fedina penale non proprio pulita, ed è stato arrestato dai Carabinieri presenti sul luogo.
L’uomo a aggredito il fidanzato della figlia, una ragazza non ancora maggiorenne (17 anni appena) che ha deciso di intraprendere una relazione sentimentale con un ragazzo di origini tunisine di qualche anno più grande di lei. Disposto a tutto pur di interrompere un rapporto amoroso che non accettava, Vincenzo Lorefice si è presentato al cospetto del giovane e gli ha puntato contro un’arma da fuoco e lo ha minacciato di ucciderlo.
La pistola in questione altro non era, in realtà, che una pistola giocattolo modificata, realmente assimilabile ad una vera arma a seconda delle modifiche effettuate. A seguito delle minacce, comunque, è scaturita una colluttazione tra i due ed il ragazzo è rimasto ferito alla testa. L’uomo lo ha colpito con il calcio della pistola e gli ha causato una ferita lacero-contusa.
Per fortuna, la situazione non è degenerata e non c’è stato un prosieguo. L’intervento dei Carabinieri di Rosolini– allertati da una richiesta di soccorso ricevuta in merito- ha aiutato a far cessare il pesante diverbio, evitando conseguenze peggiori. Gli inquirenti hanno preso in consegna Lorefice, lo hanno portato in caserma e qui lo hanno sentito prima di tradurlo nella casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa.
Il ragazzo, 25 anni, in seguito all’aggressione è stato portato in ospedale e medicato per le ferite subite, a seguito di numerosi colpi ricevuti alla testa. Vincenzo Lorefice, che è proprio originario di Rosolini, è stato tratto in arresto con le accuse di minacce, aggressione e detenzione clandestina di arma.