Oggi 11 gennaio 2021 a rientrare in aula saranno solamente gli studenti delle scuole superiori di Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta. Il rientro in queste regioni sarà in presenza solamente al 50%, ma in tutti gli altri casi i governatori di regione hanno deciso di continuare con la didattica a distanza e di posticipare il rientro in aula. Una situazione che si sta protraendo ormai da quasi un anno e che, a questo punto, sta preoccupando molto la Ministra dell’Istruzione Azzolina. La Azzolina che ripete che le decisioni di non rientrare sono dei governatori. Proprio nei prossimi giorni è atteso un flash mob degli studenti che chiedono di ritornare sui banchi.
La posizione della Ministra Azzolina
La Ministra Azzolina spiega che la scuola è un diritto sancito dalla Costituzione e che se prima era necessario chiudere, ad oggi si potrebbe riaprire grazie agli interventi fatti per mettere in sicurezza questa attività. Si è intervenuti per mantenere il distanziamento non solamente sulle strutture, ma anche e soprattutto sui mezzi di trasporto, possibile fonte di contagio.
Alla luce di questo, la Ministra infatti spiega che il rientro sarebbe possibile e che la decisione di alcuni governatori di rimandarlo, viene mal accettato dai ragazzi. Questo perché, soprattutto in regioni di colorazione gialla, tutto è aperto ad eccezione della scuola. Una situazione davvero difficile da capire e condividere, secondo la Ministra.
Il fallimento della DAD
Se la didattica a distanza è stata ed è sempre e comunque una grandissima risorsa, al momento non può più funzionare secondo la Ministra. Questo perché la situazione è stata gestita e dunque la DAD è una risorsa importante da sfruttare, ma deve essere utilizzata solo quando c’è davvero la necessità. Se è possibile rientrare sui banchi in sicurezza, i ragazzi stessi rifiutano l’idea della DAD. Quindi rendendola di fatto molto meno utile di quanto potrebbe essere realmente.
Se in un primo momento la didattica a distanza era l’unica possibilità, ora viene vista unicamente come un salvagente che deve essere utilizzato proprio in casi di estrema necessità. I ragazzi hanno bisogno di rientrare in aula anche e soprattutto per riprendere la socialità. Il Covid ha azzerato i loro rapporti sociali e l’influenza negativa di questa situazione si sta verificando sempre di più. Senza contare di ciò che si verificherà probabilmente in futuro. Le conseguenze non saranno affatto terminate con il termine della pandemia. Le ricadute psicologiche sono purtroppo destinate a protrarsi.
Anche il Ministro Roberto Speranza ha sottolineato l’importanza del rientro in aula per i ragazzi. Proprio per questo ha spiegato che questo tema centrale verrà discusso in parlamento con i governatori di regione. questo al fine di cercare un accordo che possa essere una buona soluzione per tutti. La pandemia deve essere gestita e la scuola è senza dubbio uno dei punti che deve necessariamente trovare un compromesso valido, più di tutto il resto.