Oggi, dopo quasi sei mesi di attesa, è iniziata l’operazione per demolire quel che rimane del Ponte Morandi. Le operazioni sono iniziate nella mattinata di oggi e sul luogo sono intervenuto il Ministro delle Infrastrutture Toninelli e il Premier Conte. Questa è una giornata molto importante non solo per Genova ma per tutta l’Italia. E’ importante poter andare avanti anche dal punto di vista simbolico oltre che materiale per poter dare ancora speranza ad una città profondamente ferita che ha subito così grandi perdite. Quella di stamattina però è stata anche l’occasione per tornare a parlare di TAV, il grande argomento di discussione e divisione del governo.
I lavori di demolizione del Ponte Morandi
Questa mattina hanno raggiunto la zona rossa del Ponte Morandi sia il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per verificare l’inizio dei lavori. Di certo quello che non è mancato è un pizzico di ottimismo per la demolizione e ricostruzione che sarebbe prevista per la fine dell’anno.
I lavori iniziano innanzitutto con la demolizione di quel che rimane del ponte. la demolizione riguarda il moncone della parte ovest del viadotto. Sia Toninelli che Conte hanno assicurato che i lavori procederanno a ritmo spedito per tutto l’anno e che il nuovo ponte vedrà la luce a fine 2019. Già nei primi mesi del prossimo anno esso verrà collaudato e reso percorribile.
Nonostante questa fosse un’occasione importante e la questione della demolizione del ponte centrale, non sono mancate le polemiche che riguardano la questione TAV che divide il Movimento 5 stelle dalla Lega. Il Premier Conte, nonostante le domande insistenti, non si è prestato al gioco confermando di essere lì unicamente per parlare del ponte Morandi.
Toninelli, al contrario, ha confermato di aver inviato il dossier su costi e benefici della TAV prima al governo francese per una verifica ma che la prossima settimana il fascicolo arriverà per essere consultato dai vicepremier. Questo fatto aveva parecchio fatto infuriare Salvini che con il suo partito non ha mai appoggiato la TAV.
Questo è sempre stato motivo di dibattito per il governo gialloverde. Se da un lato abbiamo I pentastellati da sempre contro le grandi opere, dall’altro la Lega è sempre stata a favore dell’Alta velocità. Secondo le prime indiscrezioni l’analisi costi-benefici non andrebbe a favore dei benefici e dunque la TAV dovrebbe essere fermata.
Questa è una questione però molto spinosa su cui le due parti stanno discutendo aspramente e sembra che l’accordo sia difficile da trovare. Moltissimi sono quelli che temono che il governo possa davvero arrivare ad una rottura per la questione TAV. Per ora non si hanno ancora numeri e dati certi e bisognerà attendere la prossima settimana per avere un quadro della situazione completo.