Il Premier Mario Draghi porta in Consiglio dei Ministri un piano nazionale imponente e ambizioso da ben 221.5 miliardi in totale. Lo scopo di §Mario Draghi è di dar vita a qualcosa in più di un piano che possa risanare l’economia dall’emergenza Covid e che possa davvero traghettare l’Italia fuori da una crisi che ormai dura da moltissimi anni. Il piano prevede che 191.5 miliardi vengano riferiti al Recovery Fund e che i restanti 30 miliardi occorrano per finanziare le altre opere non inserite al’interno del progetto Recovery. Lo scopo e gli effetti di questo piano nazionale è quello di vedere il Pil italiano più alto di 3 punti percentuali nel 2026.
Il Piano di Mario Draghi
L’intenzione di Draghi è quella di risanare l’economia italiana a prescindere dal Covid. La situazione era infatti già molto critica da anni e il Covid ha solo peggiorato la situazione e fatto emergere alcune problematiche che vanno affrontate. La pandemia ha messo in risalto le tante debolezze della nostra economia, debolezze che vanno sanate e che possano permettere all’Italia di venire trainata nel futuro.
Le linee di investimento sono ben 135 e ciò che si vuole fare non è cambiare l’impianto economico, ma solo intervenire a livello strutturale. E’ necessario un intervento di risanamento e Draghi è stato scelto anche e soprattutto per questo compito. Un compito non facile che sta subendo diverse battute d’arresto e sta incontrando difficoltà, anche a causa delle molte tensioni interne alla maggioranza.
Le tensioni all’interno della maggioranza
Purtroppo, nonostante il cambiamento di rotta con Draghi al posto di Giuseppe Conte, la maggioranza ha ancora molte tensioni interne. Tensioni senza dubbio probabili a causa della molteplice natura di cui è costituita, ma che forse in molti casi si potevano e dovevano evitare. Molte sono le richieste dei partiti a proposito del piano presentato da Draghi, che però non sembra avere intenzione di cambiare e piegare a molte delle richieste fatte.
Oltre al Recovery Fund, le tensioni all’interno della maggioranza sono sempre più palpabili anche a causa dell’astensione della Lega nell’approvazione del nuovo decreto per le aperture. Un decreto che ha creato moltissime divisioni interne, ma che serve per salvaguardare i cittadini e cercare un compromesso. Il punto più dibattuto è il coprifuoco, che Matteo Salvini ha criticato aspramente fin dall’inizio.
In realtà da Palazzo Chigi emergono voci che vorrebbero questo coprifuoco imposto alle 22.00 come una misura intermedia. L’intenzione è probabilmente quella di vedere come procede la linea dei contagi e poi eventualmente prolungare il coprifuoco e allentare ulteriormente le misure. Decisioni che però verranno prese in conseguenza dei contagi. E’ stata scelta la linea della prudenza, che secondo gli esperti è già fin troppo permissiva. Occorre prima sapere come procede la pandemia, prima di decidere.