Nigeria. Nella giornata di ieri alcuni dei terroristi che fanno parte del gruppo jihadista sunnita Boko Haram, attivo nel Paese africano, hanno attaccato il villaggio di Dapchi (zona nord-orientale dello Stato). Gli estremisti hanno preso di mira una scuola e hanno causato la scomparsa di ben 111 studentesse. Sulla sorte toccata alle giovanissime si è subito aperto un giallo ancora non risolto. Alcune di loro (ma non è stato specificato il numero) sono state ritrovate e questo è stato confermato sia da alti esponenti dell’esercito sia dal portavoce del Governatore.
I fatti. Intorno alle ore 18:00 del 19 febbraio gli jihadisti di Boko Haram, che viaggiavano armati a bordo di pick-up, hanno fatto irruzione nella Gilrs Science Secondary School di Dapchi. I terroristi si sono fatti annunciare da urla e da spari, e questo avrebbe messo in allerta le studentesse e le insegnanti che sono riuscite a darsi alla fuga evitando di essere rapite. O almeno questo è quanto riferito dalle fonti ufficiali. Circa 111 studentesse sono subito risultate irrintracciabili (fatta eccezione di quelle ritrovate poche ore dopo).
Più di 90 ragazze, in verità, non sono ancora state ritrovate. Vani i tentativi delle famiglie che le hanno cercate anche nei villaggi vicini. Al momento dell’attacco, secondo quanto riferito dal personale della scuola, l’edificio ospitava ben 710 giovanissime. La polizia, ai microfoni della CNN, ha rivelato che le ragazze sono riuscite a fuggire nascondendosi nella boscaglia. L’ipotesi principale è quella secondo cui le ragazze non ancora ritrovate sarebbero fuggite nei villaggi vicini, ma come già detto la ricerca dei parenti non ha dato frutti.
Fuggite o rapite? Il giallo rimane. Sono state raccolte delle testimonianze e più di una persona avrebbe visto delle ragazze chiedere aiuto dall’interno di alcuni veicoli. Questo farebbe pensare che qualcuna delle giovani, se è vero che molte sono riuscite a nascondersi nella boscaglia, non abbia fatto in tempo a seguire le compagne.
Pensare ad un rapimento delle giovani sarebbe più che lecito. Boko Haram, attivo nel nord-est della Nigeria dal 2009, ha all’attivo una storia fatta di violenze inimmaginabili. Si contano circa 20mila vittime in poco meno di dieci anni. Soltanto nel 2014, però, questi jihadisti sunniti hanno avuto “fama internazionale”: quattro anni fa rapirono 270 studentesse di una scuola di Chibok. A differenza delle ragazze di Dapchi, queste ultime erano state sorprese nel sonno dall’attacco e non erano riuscite a difendersi.