La polizia di Nicaragua ha messo fine all’assedio di una chiesa dove i sostenitori dell’opposizione avevano trovato rifugio. Quest’ultimi erano stati infatti attaccati dalla polizia in tenute antisommossa e dalle milizie filogovernative. I dottori sono stati autorizzati a curare i feriti all’interno della chiesa della città di Masaya. Oltre gli 11 morti dei giorni scorsi, se ne contano altri 2. Circa 30 persone che si trovavano all’interno di questa chiesa sono state rilasciate dopo l’intervento della chiesa cattolica locale. In sei settimane di violenza in Nicaragua sono state uccise più di 100 persone. Masaya si trova a 20 chilometri a sud di Managua ed è una delle tante città in cui i protestanti del governo si sono scontrati ferocemente contro la polizia.
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L’intervento della chiesa
Monsignor Silvio José Baez, vescovo ausiliare di Managua, ha elogiato il sacerdote locale di Masaya, Edwing Roman e Alvaro Leira avvocato ed attivista per i diritti umani per i loro sforzi di negoziare con le autorità. Quest’ultimo ha esortato il presidente Daniel Ortega a porre fine alla repressione delle proteste contro il suo governo. Il precedenza, il Monsignor Silvio José Baez tramite i social media ha avvertito le persone di rimanere a casa perché per le strade di Masaya c’erano i cecchini pronti a sparare. Ha poi scritto su Twitter “I sacerdoti di Masaya mi hanno detto che la chiesa di San Miguel è circondata dalla polizia in tenuta antisommossa”. Dopodiché ha aggiunto “Ci sono persone ferite e bloccate all’interno della parrocchia. Basta repressione a Masaya!”.
Le proteste e gli scontri
I disordini di Managua sono stati innescati dai tagli alle pensioni e alla mancata sicurezza sociale. Ore dopo che il presidente Ortega ha firmato la legge, pensionati e studenti sono scesi in piazza a protestare. I gruppi per i diritti umani hanno riportato che la polizia ha agito con brutalità e che nei giorni successivi sono state uccise parecchie persone. La maggior parte delle vittime erano studenti universitari. Ortega ha revocato la legislazione ma a quel punto lui è diventato il centro delle proteste. L’opposizione ed i giovani attivisti hanno ora chiesto le sue dimissioni.
La posizione di Ortega
Ortega, ex leader ribelle sandinista, è al suo terzo mandato consecutivo. L’uomo è stato rieletto nel 2016, dopo che la costituzione è stata cambiata proprio per permettergli di risalire al governo. Ha accusato la destra di avere infiltrato nelle proteste degli ultimi giorni delinquenti e membri delle gang per destabilizzare il suo governo. I colloqui tra il governo attuale e l’opposizione, mediati dalla chiesa cattolica di Nicaragua, sono falliti. Diversi vescovi che hanno preso parte ai colloqui hanno ricevuto diverse minacce di morte dai media ufficiali e dal governo.