Chi spesso vorrebbe sintetizzare il mondo dividendolo in credenti e non credenti di certo non sbaglia da alcuni punti di vista, ma di certo rischia di prendere una vera e propria cantonata. Il mondo non è di certo fatto di categorie, ma di certo si può parlare di persone che hanno una sensibilità al di là della fede. È forte di questo concetto importantissimo che il giovane parroco della cittadina di Nonantola, Don Mattia Ferrari, ha deciso di salire a bordo della Mar Jonio, la nave italiana che salva i migranti.
Don Mattia Ferrari sulla Mar Jonio
Di certo da uomo di fede quale è, è salito su questa nave per portare conforto attraverso le parole del Signore e del Vangelo, ma soprattutto per portare aiuto a tutti coloro che combattono ogni giorno per salvare vite indipendentemente dalla religione. Ferrari sorride a chi guarda a questa decisione con perplessitá poichè la maggior parte di coloro che si trovano su questa nave sono atei o agnostici. Egli afferma che il clima è un clima di fratellanza e la fratellanza non è una questione di Fede ma una questione di sensibilità e di umanità.
Umanità di cui c’è molto bisogno in questo momento per far sì che la Mar Jonio e tutti coloro che aiutano i migranti non si sentano soli e abbandonati e sappiano che qualcuno è con loro. Per questo Don Ferrari ha deciso di esserci fisicamente anche lui su quella nave che salva i migranti, per dare conforto ma anche e soprattutto aiuto.
La difficile situazione migranti
La situazione è sempre difficoltosa e quindi ogni aiuto in più non solo è ben accetto ma talvolta proprio necessario. Per questo è molto importante che ognuno faccia il possibile proprio per aiutare queste persone, ma anche e soprattutto gli equipaggi. Essi stanno affrontando questa difficile battaglia non solo con il mare e le condizioni, spesso contrarie, ma anche e soprattutto con la politica molto spesso avversa.
La situazione è sempre tesa e l’Italia purtroppo negli ultimi mesi ha deciso di adottare le misure più dure chiudendo i porti e di fatto la porta in faccia a queste difficoltà per far capire all’Europa che tutti devono assumersi la loro responsabilità in questa questione. Europa che fino ad ora ha lasciato l’Italia da sola a fronteggiare una situazione davvero di emergenza in cui avrebbe avuto bisogno di un supporto davvero molto grande.
È importante far capire all’Europa e a tutto il mondo che l’emergenza migranti non è un’emergenza esclusivamente nostra. Essa è un’emergenza di tutti, perché è un’emergenza umana e che quindi va affrontata come tale. Tuttavia, proprio perché umana come emergenza, è però anche dovere del nostro paese affrontarla e salvare queste persone e dar loro una speranza quando una speranza sembra non esserci più.