Dopo che Kabul è caduta in mano ai talebani, si può analizzare anche come si stiano muovendo dal punto di vista della comunicazione. E’ infatti molto curioso il fatto che alcuni social abbiano bannato i talebani e le loro pagine, mentre un social come Twitter, non l’abbia fatto. Twitter aveva bannato qualche mese fa Trump in seguito alle elezioni e soprattutto a quello che era successo in Campidoglio. L’ex Presidente degli Stati Uniti aveva infatti incitato tutti coloro che erano a suo favore, dando di fatto il benestare all’ingresso forzato di Capitol Hill. Tuttavia, ad oggi, i talebani non hanno ancora ricevuto il ban di Twitter per un grosso paradosso.
Talebani bannati dai social
A prendere una posizione netta e decisa è stato Menlo Park, che ha chiuso agli invasori di Kabul i suoi social. Facebook, Instagram e Whatsapp, non possono essere utilizzati dai talebani poichè vengono considerati Specially Designated Global Terrorist. Questa è un’etichetta che ha come implicazione che, chiunque ce l’abbia, non può lavorare con le aziende registrate all’interno del paese.
Proprio per questa motivazione, i social hanno deciso di impedire l’accesso al nuovo governo talebano che si è insediato in Afghanistan. In seguito a Facebook, anche Instagram e Whatsapp hanno bannato il governo talebano, anche se tuttavia è molto complicato controllare in modo accurato i messaggi, soprattutto su Whatsapp, il social di messaggistica più utilizzato. Tuttavia, per quanto riguarda Twitter, la situazione è differente.
Il paradosso di Twitter
Mentre l’ex Presidente Trump è ancora bannato, lo stesso non vale per il portavoce del nuovo governo afghano Zabihullah Mujahid. Questo account, al momento, ha ben 320 mila follower, che continuano indisturbati a seguire il profilo e quindi a recepire i messaggi inviati. Oltre a Twitter anche Youtube non ha proceduto ancora con il ban. Tuttavia la piattaforma ha rilasciato un comunicato “Se individuiamo un account ritenuto di proprietà e gestito dai talebani afghani, lo chiudiamo. Inoltre, le nostre norme vietano i contenuti che incitano alla violenza”.
Anche Tik Tok, il social più utilizzato dai giovani, ha registrato che l’hashtag “Afghanistan”, ha registrato ben 10 milioni di condivisioni. Questo social accetta i video che mostrano situazioni di guerra o violenza, ma unicamente se sono a scopo giornalistico. Tutti gli altri contenuti vengono rimossi in pochi minuti e il controllo dell’account che li ha caricati è particolarmente scrupoloso.
Chiaramente in questa situazione tesissima, tutti i canali principali di comunicazione vengono messi sotto controllo. E’ infatti necessario capire come si muove il governo talebano per evitare persecuzioni nei confronti dei civili scappati da Kabul. Di certo un compito non facile, anche perchè non molti sono coloro che credono alla svolta più libertaria dei talebani. La paura che torni la terribile dittatura è un’opzione più che concreta.