La situazione che si sta verificando in Sardegna è davvero apocalittica. L’isola non smette di bruciare da ben 60 ore, migliaia sono gli ettari distrutti e le persone sfollate sono circa 1500. Numeri assolutamente devastanti che minacciano di salire ancora di più e che interessano tutta la zona intorno alla città di Oristano. Situazione che sta cercando di essere gestita nel migliore dei modi non solo a livello locale ma nazionale, grazie anche all’arrivo di soccorsi e canadair impegnati nello spegnimento delle fiamme.

L’incendio in Sardegna

L’origine dell’incendio risale allo scorso 23 luglio, quando in località Bonacardo ha preso fuoco un’automobile in seguito ad un incidente stradale. Le fiamme sprigionate dall’auto, si sono espanse a causa del vento di molto forte di Scirocco e poi di Libeccio che ha iniziato a spirare poco dopo. Le forti raffiche hanno consentito alle fiamme di espandersi e di uscire fuori dal controllo, provocando un incendio devastante.

Le due comunità più colpite e che destano la maggiore preoccupazione sono quella di Planargia e di Marghine, anche se l’allerta si è via via espansa anche nei territori limitrofi. Senza contare la paura di un possibile arrivo del Maestrale a peggiorare una situazione già disperata. La rotazione dei venti, infatti, potrebbe introdurre un cambiamento di direzione delle fiamme e di conseguenza potrebbe spirare verso la statale 131, che collega Cagliari a Sassari.

L’intervento di spegnimento

Durante la nottata la situazione e l’area sono state tenute sotto controllo e l‘allerta è massima. Da questa mattina alle 6 sono inoltre riprese le attività di spegnimento con l’arrivo di canadair anche da altre zone. Questo per cercare di domare le fiamme che ormai risultano quasi incontrastate. Già ieri molti sono stati i canadair che si sono alzati in volo per cercare di spegnere l’incendio e mettere fine alla devastazione.

Una devastazione che ha portato a circa 1500 persone sfollate e al danneggiamento di circa 20 mila ettari di territorio. Sono stati distrutti dalle fiamme oliveti, boschi, campi coltivati e moltissime sono le aziende agricole devastate e le case ormai inagibili. Una devastazione che purtroppo sembra non avere fine e a cui si deve mettere un freno prima che anche le persone ci rimettano la vita.

Dal canto suo il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la piena solidarietà alle zone colpite e ha detto di seguire costantemente la situazione e il suo evolversi. Il premier ha inoltre assicurato che i soccorsi verranno implementati e che il governo farà tutto ciò che è in suo potere per aiutare la Sardegna a far fronte a questa devastazione. Senza dubbio qualcosa di molto importante, che però molti percepiscono poco, trovandosi di fronte ad uno scenario apocalittico mai vissuto prima. Che si spera possa risolversi a breve nel miglior modo possibile.

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