Sembra non esserci pace per la povera Stefania Crotti, la donna uccisa in quel di Gorlago. Se già in un primo momento l’omicidio sembrava efferato, dalle ultime analisi emerse il quadro è davvero agghiacciante. Sembrerebbe infatti, dalle analisi emerse sul corpo della donna, che sia stata letteralmente bruciata viva.Gli ultimi dati emersi dall’autopsia del corpo di Stefania sembrano non lasciare alcun dubbio sull’efferatezza del delitto. La donna è stata bruciata quando ancora non era morta ma solamente agonizzante. L’autopsia conferma proprio l’ipotesi iniziale che però sembrava troppo efferata per trovare conferma. L’assassino, invece, ha deciso di dare il colo di grazia finale alla donna proprio bruciandola quando ella era ancora in vita e agonizzante.
L’omicidio è avvenuto in una strada sterrata nei dintorni del paese di Erbusco, nella provincia bresciana. Nonostante una prima ipotesi sul delitto fosse stata mossa dalle forze dell’ordine, si pensava che il corpo della donna fosse stato dato alle fiamme una volta morta. Purtroppo dalle analisi autoptiche è emerso qualcosa di diverso.
L’omicidio di Gorlago
E’ stato possibile capire che la vittima è stata arsa viva perché nei polmoni e in tutti i tratti respiratori è stata trovata della fuliggine. Questo indica che la donna, avvolta dalle fiamme, era ancora in grado di respirare e quindi era viva. Sempre sul corpo della vittima sono stati trovati i segni lasciati da una sorta di fascetta che solitamente utilizzano gli elettricisti. Questo sarebbe l’elemento chiave per inchiodare Chiara Alessandri, già in carcere con l’accusa di omicidio.
La Alessandri avrebbe utilizzato le fascette per legare la donna prima di portarla nella campagna di Erbusco e ucciderla crudelmente. La vittima, inoltre, si è probabilmente difesa dal suo aggressore. Sono infatti emerse delle fratture a livello del polso destro, segnale di una colluttazione. Le ferite alla testa, inoltre, rivelano che i colpi sferrati dall’assassino sono stati molto più di 4. Questo è un chiaro segno di accanimento nei confronti della vittima che non fa che peggiorare la posizione del suo aggressore.
Per ora non ci sono ancora tutti i pezzi del puzzle che siano in grado di fare realmente chiarezza sulla vicenda. Nonostante la confessione della Alessandri, ella continua fermamente a ribadire di non aver arso viva la vittima. Da quanto è emerso però Stefania Crotti è definitivamente deceduta perché arsa viva e dunque si sta cercando di ricostruire l’accaduto.
Le forze dell’ordine stanno cercando altre prove che possano collegare qualcun altro sulla scena nel momento del delitto. Si sta cercando di capire se la donna ha magari avuto un complice che l’ha aiutata nel suo folle gesto. Per ora non sono emersi altri dati rilevanti e le indagini procedono. Di certo ciò che è emerso finora lascia intuire quanto questo delitto sia stato terribile e disumano.