Dopo più di quattro mesi dalla caduta del Ponte Morandi a Genova sembra che i primi passi per la ricostruzione ci siano. Ha confermato qualche giorno fa il Ministro delle Infrastrutture Toninelli che il cantiere sarà a breve costruito intorno al ponte di Genova per la demolizione.Come ha spiegato il Ministro Toninelli questo è un caso molto complicato in cui non è possibile abbattere ciò che rimane del ponte con la dinamite ma occorre smontare la struttura per singole parti. Un lavoro di certo molto complicato e che quindi non prevede solo un impego e un’attenzione maggiori ma anche una buona organizzazione delle aree.

 

Perché è importante suddividere in aree

E’ infatti necessario suddividere la zona in cui gli operai opereranno in differenti settori che andranno a rispecchiare la pericolosità degli interventi. Questo avviene perché non tutte le aree sono coinvolte dalla stessa problematica e in particolar modo le zone abitate sono più a rischio. Nonostante si debba intervenire smontando letteralmente il ponte pezzo per pezzo, sarà necessario depositare ogni parte a terra e soprattutto non saranno operazioni così semplici.

Durante lo smontaggio del ponte sicuramente qualche pezzo potrebbe avere un cedimento imprevisto e per questo motivo è necessario mettere in sicurezza le varie aree ed evacuarle. Il Decreto Genova, inoltre, ha predisposto una serie di ammortizzatori sociali proprio in seguito al crollo del ponte in base alle aree coinvolte.

Aree coinvolte nel “Decreto Genova”

Secondo il Decreto Genova avremo una suddivisione per colore delle varie zone in base agli ammortizzatori che verranno erogati.

La zona arancione è la zona che riguarda il centro della città che ha subito danni e che quindi riceverà ammortizzatori e indennizzi. La zona, in inizialmente più ristretta, è stata estesa anche alle zone della Valpolcevera, del Medio Ponente e del Centro Ovest. A precisare questa decisione è stato il sindaco della città di Genova, Marco Bucci, nonché commissario per la ricostruzione durante il consiglio indetto proprio per fare il punto della situazione. La zona arancione si estende fondamentalmente sui  cinque comuni limitrofi.

Ci sono poi una zona rossa, che indica le zone che sono state evacuate e dove sono dunque presenti le case degli sfollati che potrebbero essere zone pericolose. Infine c’è una zona nera che corrisponde proprio al luogo dove verrà demolito il ponte e dunque dove sono ancora presenti i due tronconi. Questa è ovviamente la zona più problematica che dovrà essere attentamente monitorata.

Sembra davvero finalmente tutto pronto per poter demolire il ponte Morandi e per poterne costruire uno nuovo al più presto. Questo snodo su strada è fondamentale per Genova e per l’Italia e dunque è necessario che venga ripristinato il prima possibile. Il Ministro Toninelli e tutte le autorità hanno assicurato che i lavori verranno fatti al meglio e il più presto possibile.

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