Ieri si è svolto il consueto raduno della Lega a Pontida. Questo è un raduno storico per il partito, che in questa occasione ha visto un Salvini particolarmente agguerrito. Questo anche a causa della formazione del governo giallo rosso e delle prossime elezioni regionali in Umbria. Da qui, infatti, Matteo Salvini non ha perso occasione per scagliarsi contro il governo che lui definisce dei “poltronari” e per rilanciare i progetti della Lega. Lega che spera essere vincente anche in Umbria. Quello che però più ha lasciato perplessi e ha fatto molto discutere, è l’accoglienza riservata dal popolo leghista al giornalista Gad Lerner.
Gli insulti a Gad Lerner
Il giornalista era lì come tutti gli anni per seguire questo evento direttamente sul campo. È molto tempo che si occupa di questo evento, che segue con particolare importanza. Questo perchè esso è interessante dal punto di vista delle dinamiche interne al partito. Non era ovviamente presente solamente lui sul luogo per fare la cronaca di ciò che stava avvenendo. Tuttavia è stato lui ad essere violentemente aggredito dal punto di vista verbale dai partecipanti al comizio. Commenti violenti dal punto di vista verbale, ma anche antisemiti.
Molte sono state infatti le persone che si sono rivolte a lui gridandogli in segno di disgusto “ebreo”. Di questo episodio Lerner è tornato a parlare proprio per sottolineare quanto, nel tempo la situazione e anche coloro che si dicono leghisti, siano però cambiati.
Cambiamento interno della Lega
Questa mattina il giornalista ha rilasciato un’intervista in cui ha spiegato come l’aggressione verbale di ieri non sia stata casuale. Ma anche di come nel tempo, all’interno delle file del partito della Lega, le cose siano davvero cambiate. Anche e soprattutto per il cambio alla guida del partito.
Egli ha sottolineato come anni fa di certo gli insulti non mancavano nei suoi confronti nemmeno prima, ma non erano insulti di questa pesantezza e soprattutto antisemiti. Lista sottolinea come quelle poche volte in cui qualche persona aveva osato aggredirlo verbalmente in quel modo, fosse sempre arrivata la telefonata come segno di scuse da parte del leader del partito della Lega.
Quello che Lerner sottolinea è quanto in realtà sia davvero cambiato proprio alla testa del partito. Di quanto ora non ci si limiti più a controbattere alle idee di sinistra, ma di come si sia tornati a fomentare un odio, un razzismo e anche un antisemitismo che di fatto nemmeno all’interno della Lega erano il tratto predominante in passato.
Lerner sottolinea come in questo caso Matteo Salvini non solo non intervenga a difesa del giornalista o di qualunque altra persona che viene tacciata e aggredita verbalmente in questo modo, ma sfrutta quest’odio e lo alimenta semplicemente per prendere voti. Un comportamento che di certo non fa ben sperare per il futuro e risveglia quell’odio razziale che purtroppo già una volta ha portato a delle tragedie immani.