In occasione dei 50 anni della Comunità di Sant’Egidio si è tenuto un discorso sensibilizzante da parte di Papa Francesco, che si è espresso in merito al tema di attualità dell’immigrazione.
I 50 anni della Comunità di Sant’Egidio
Si è tenuto il 50 anniversario della fondazione della Comunità di Sant’Egidio, anche conosciuta come l’Associazione pubblica di laici della Chiesa, movimento laico ispirato alla filosofia della chiesa cattolica nato nel nostro paese nel 1968. Alla base di questa fondazione vi è l’idea di fraternità, apertura mentale nei confronti delle differenze culturali, sociali, religiose e attenzione ai bisognosi. Il movimento si basa poi sulla preghiera quotidiana e l’importanza data alla parola di Dio. Il movimento si espanso in tutto il mondo, contando 70 paesi in cui è presente. Per questa importante occasione Papa Francesco è stato accolto a Trastevere, nella basilica di Santa Maria, dal fondatore del movimento Andrea Riccardi e Marco Impagliazzo, il presidente.
Il discorso del pontefice
Il Papa si è espresso con un discorso toccante e molto apprezzato dai presenti. Si è incentrato sul tema dello straniero e della paura per esso. Il pontefice ha spiegato come il mondo sia pervaso dalla paura, che accompagna la nostra vita quotidiana. Paura che si riversa su chi è diverso da noi, da chi proviene da un altro paese, dai poveri. Ha poi dato importanza al valore della comunità, sottolineando come nella solitudine la paura aumenti. Ne consegue l’importanza data ai corridoi umanitari che servono per accogliere calorosamente coloro che scappano da realtà difficili. I conflitti sono molti è c’è bisogno di coalizione, di unità, in modo da non accentuare le diversità, le differenze e la paura. Importante è il ruolo che riveste la chiesa e i fedeli, che per primi devono mostrarsi misericordiosi per dare il buon esempio, evitando di farsi contagiare dall’odio di cui è intriso il mondo. L’accento importante è posto sulla globalizzazione del mondo sempre maggiore, che però in contemporanea ha portato all’esclusione dei poveri. Per allontanare le ostilità , le guerre e i conflitti sociali è necessario abbattere in primis i muri del pregiudizio, attraverso l’incontro. Da qui l’importanza secondo ,Papa Francesco, di mettersi al servizio dell’umanità, di agire ognuno nel nostro piccolo, di non cadere nell’indifferenza. Ognuno di noi è chiamato a reagire ai conflitti, alle disparità, e ad agire in favore di qualcosa di più grande, in favore degli altri. Moltissime le persone che hanno partecipato all’incontro e che si sono viste emotivamente coinvolte e toccate.
