La corsa alla vaccinazione continua, seppur molto rallentata rispetto al previsto. Sono arrivati anche i vaccini di Astrazeneca e la prima regione italiana a partire con queste dosi sarà la Toscana. La strada per riuscire ad uscire dall’incubo della pandemia da Covid 19 è ancora lunga, ma sempre di più sono gli strumenti con cui combatterlo e le nuove scoperte utili in proposito. Da un ultimo studio inglese inoltre, emergono nuovi possibili campanelli d’allarme che potrebbero far emergere il contagio da Covid. Sintomi decisamente molto importanti anche a fronte del fatto che il virus sta mutando e bisogna capire se le varianti possono essere neutralizzate con il vaccino oppure no.
A che punto è la pandemia da Covid 19
Purtroppo le tempistiche che prevedono misure di prevenzione per evitare il contagio da Covid 19, si stanno allungando. Senza dubbio i ritardi nelle vaccinazioni stanno rallentando l’uscita dalla pandemia, ma anche le nuove varianti del virus impongono molta cautela. Se per alcune varianti come quella inglese del Sars Cov 2, il vaccino protegge comunque, quella che lascia più perplessi è la variante brasiliana. Bisogna ancora capire se questa tipologia di variante è ugualmente contagiosa e soprattutto se i vaccini proteggono e formano anticorpi anche in questo caso.
Tuttavia, anche le varianti apparentemente più “controllabili” come quelle inglesi, risultano essere comunque problematiche e vanno a loro volta isolate dalle altre. Questo isolamento nell’isolamento, serve per evitare che si creino resistenze e nuovi e diversi focolai epidemici incontrollati.
I nuovi possibili sintomi
Uno studio proveniente dall’Imperial College di Londra, sembra aver scoperto dei nuovi possibili campanelli d’allarme che indicherebbero un possibile contagio. Lo studio è avvenuto su soggetti contagiati tra giugno 2021 e gennaio 2021 e le informazioni emerse sono molto interessanti. Sembrerebbe infatti che tra i sintomi campanello d’allarme per il contagio ci siano anche mal di testa, dolori muscolari, perdita di appetito e brividi. Dopo i primi sintomi sentinella di tosse e febbre, anche i soggetti che hanno manifestato questa tipologia di sintomi, sarebbero stati contagiati.
Se alcuni sintomi erano legati all’età, i brividi è invece stato riscontrato che tutti li hanno provati. Più sintomi di questo tipo si avevano e più è stata riscontrata la positività al Covid 19. Tuttavia è necessario aggiungere che circa nel 60% dei casi ad una settimana prima del tampone, i sintomi non si manifestavano.
Senza dubbio questo studio deve ancora essere confermato con dei dati più specifici, ma tuttavia è un ulteriore passo avanti per riuscire a prevedere un eventuale contagio da Covid 19 ed isolare il paziente prima della diffusione. Diffusione che purtroppo non si arresta e che continua a mietere vittime in tutto il mondo, anche nel nostro paese seppur in misura minore.