Come ci si poteva immaginare oggi è una giornata particolarmente complicata per il nostro paese, in cui viene introdotto l’obbligo di Green Pass ovunque. Se fino ad ora le tensioni erano di fatto immaginate e basta, nella giornata di oggi molte sono state le proteste e gli scioperi per questo provvedimento che lo stato ha ritenuto essere necessario, ma che incontra molto malcontento. A Milano e Roma hanno sfilato i cortei dei No Green Pass, a Trieste ci sono state molte tensioni al porti e anche a Genova le tensioni non sono mancate. I disagi che erano stati prospettati in realtà non si sono verificati, ma comunque l’allerta rimane alta.
I cortei No Green Pass
Da oggi è stato introdotto l’obbligo di Green Pass anche nelle aziende e di conseguenza ci si aspettava che molti dei lavoratori No Green Pass protestassero contro questa misura. Chi non ha effettuato il vaccino, deve necessariamente effettuare il tampone per avere un Green Pass valido per le 48 h successive e quindi per poter entrare a lavoro senza problemi.
Questo provvedimento ha scatenato fin da subito moltissime polemiche tra coloro che non sono a favore del Green Pass obbligatorio e tra coloro che non hanno effettuato il vaccino. Il governo non ha imposto l’obbligo vaccinale, ma comunque questo provvedimento impone delle restrizioni. Restrizioni che però è stato ritenuto necessario attuare per poter salvaguardare la salute delle persone.
Tuttavia, nonostante l’evidente calo dei contagi e dell’abbattimento delle restrizioni, molti sono i convinti No Green Pass che hanno deciso di opporsi a questo provvedimento scendendo in piazza. Nella giornata di oggi infatti, ci sono state manifestazioni un pò in tutta Italia e in particolare a Milano, Roma e Genova, dove ci sono state non poche tensioni. Inoltre il porto di Trieste ha visto ben 5 mila persone in presidio in segno di protesta.
Il problema certificati di malattia
Un altro problema emerso che ha chiaramente a che fare con l’introduzione del Green Pass obbligatorio, è l‘aumento dei certificati di malattia avvenuto in questi giorni, rispetto alle settimane precedenti. Nelle ultime due settimane infatti, i certificati di malattia sono aumentati del 5.5% sia per quanto riguarda i dipendenti pubblici, che privati. Da venerdì scorso inoltre, si ha avuto un’impennata e si è toccato il 23%.
Questo è senza dubbio un problema collaterale emerso, ma a cui si era già pensato. Molti sono coloro che hanno preso tempo in questo modo, senza però probabilmente sapere cosa accadrà dopo. L’obbligo di Green Pass infatti rimarrà tale per un periodo probabilmente molto lungo. Al momento il termine è fissato al 31 dicembre, termine che coincide con la fine dello stato di emergenza. Stato di emergenza che probabilmente si protrarrà fino a quando il virus non sarà definitivamente sconfitto.