Purtroppo dopo quattro giorni di calo consecutivo dei casi di contagio in Italia, c’è stata una brusca frenata. I casi di contagio da Coronavirus hanno subito nuovamente una brusca impennata e le speranze di discesa dei contagi sono purtroppo diminuite. Se si pensava in un primo momento che effettivamente potesse essere davvero passato il picco, i risultati hanno segnato un ritorno alla dura realtà. La Ministra Azzolina ha inoltre prorogato la chiusura delle scuole fino al 15 aprile e preoccupa la problematica economica con l’Europa.
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Nuovo aumento dei contagi da Coronavirus
Dopo giorni in cui la paura aveva lasciato una fievole possibilità alla speranza, la situazione torna ad essere critica. I casi di contagio di ieri sono molto superiori rispetto al giorno prima e la più preoccupante è sempre la situazione della Lombardia. Purtroppo la regione sembra che non riesca ad uscire da questa tremenda situazione di contagio continuo, che aggrava le condizioni della sanità.
Nonostante gli sforzi immani, la situazione è davvero drammatica ed è notizia delle ultime ore di nuovi contagi nell’ex zona rossa di Codogno. Codogno era il paese in cui si trovava il paziente 1, da cui poi è partita l’epidemia che sta flagellando il nostro paese e il mondo. Questa era stata la prima zona rossa d’Italia, in cui si cercava di mantenere contenuto il contagio.
Nonostante esso si sia espanso a macchia d’olio, sembrava però che qui avessero comunque funzionato molto bene le misure di contenimento. I casi di contagio qui si erano azzerati e questo faceva ben sperare. Purtroppo però anche qui, dopo giorni di flessione, sono stati registrati nuovi casi di contagio da Covid-19. Per questo si è scelto di riaprire la zona rossa, per evitare che la situazione peggiori nuovamente in modo significativo.
Questa è una situazione che getta tutti di certo nello sconforto e che non lascia ben sperare. Purtroppo le misure di contenimento servono, ma non sono sufficienti a fermare il contagio, o comunque a rallentarlo nel tempo sperato. Anche se in tutto ciò bisogna però tenere conto di molti fattori non affatto secondari.
Possibili spiegazioni all’aumento dei casi di contagio
Di certo vedere dei numeri relativi al contagio che invece di diminuire aumentano, non è un segnale positivo. È di certo molto difficile fare una statistica reale dei casi in questa particolare emergenza, dal momento che è molto probabile che il numero di contagiati sia decisamente molto superiore rispetto a quello registrato. Questo perché si prende in considerazione solamente i casi di positività al tampone e non di tutte le persone asintomatiche, che purtroppo sono probabilmente la maggioranza.
L’aumento di ieri è in parte anche dovuto all’aumento sensibile di tamponi che sono stati fatti. Un aumento dei tamponi quasi certamente corrisponde ad un aumento dei casi, soprattutto in una situazione come questa. Se il dato è negativo e sconfortante, si può però pensare al fatto che l’aumento di controllo è invece un fatto positivo. In questo modo è possibile monitorare molte più persone e di conseguenza evitare ulteriori contagi.
La direzione che si vuole prendere è infatti proprio questa, di un monitoraggio maggiore con i tamponi. Tamponi che, comunque, in Italia vengono ampiamente usati fin da subito rispetto a tutti gli altri paesi. Noi siamo infatti uno dei primi paesi al mondo in cui vengono eseguiti più tamponi. Qui il monitoraggio dei casi è davvero quanto più accurato possibile. Questo è un fattore da non sottovalutare, nonostante la situazione sia comunque molto drammatica.
Chiusure delle scuole prorogata al 15 aprile
Oltre ad un monitoraggio maggiore, alla riapertura della zona rossa a Codogno, è arrivata proprio in questi minuti la notizia della proroga della chiusura delle scuole fino al 15 aprile. Un passaggio che ci si aspettava ormai da tempo e che dopo l’intervento di ieri della Ministra Azzolina, era ormai più che certo.
La Ministra Azzolina infatti, proprio nell’intervento di ieri al Senato ha per la prima volta effettivamente palesato l’idea che la scuola possa non riaprire più. La paura di possibili contagi di ritorni che potrebbero esserci anche a fine emergenza, sperando che arrivi presto, è troppo alta. Un ritorno alla vita di prima è praticamente impossibile anche per i prossimi mesi e la scuola è di certo una delle istituzioni che più preoccupa da questo punto di vista.
Non si hanno notizie certe per i mesi a venire, ma oggi c’è la proroga ufficiale della chiusura fino al 15 aprile. La Ministra inoltre, ha anche spiegato come le lezioni continueranno a svolgersi online e di come ci si stia attrezzando per gli esami di maturità. Una situazione assolutamente nuova ed imprevista che va gestita con le dovute cautele.
Insieme a questi provvedimenti si devono affiancare tutti i provvedimenti economici che devono aiutare l’Italia a non affondare in questo periodo di crisi. Bisogna salvaguardare le aziende creando una rete europea comune e fare tutto il possibile. Ed è proprio questo che il Presidente Conte a ribadito a gran voce non accettando i compromessi dell’Europa, ritenuti insufficienti.
Dopo l’incontro infruttuoso di ieri, il Premier si è dato ulteriori 10 giorni per cercare un accordo con tutti i leader europei, perchè questa è una situazione eccezionale e imprevista che deve trovare un accordo generale. L’Europa deve essere unita e deve puntare alla salvaguarda dei cittadini facendo tutto ciò che è in suo potere.
Si spera che i prossimi giorni siano migliori di quelli passati, sia dal punto di vista sanitario, che economico. La situazione è critica ovunque e l’unica possibilità è fare squadra.