Giunge finalmente dopo 10 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma, la prescrizione nei confronti di 4 dei 5 medici coinvolti nel caso Cucchi. La sentenza finale scagiona solamente la dottoressa Stefania Corbi perchè “non ha commesso il fatto”. Una sentenza storica e molto importante, che arriva nelle giornate in cui anche due carabinieri coinvolti nell’omivifio vengono condannati a 12 anni.
La prescrizione dei medici per il caso Cucchi
Dopo un processo che va avanti da 10 anni e cioè da quando il geometra di 31 anni Stefano Cucchi era stato arrestato nell’ottobre 2009 e pestato a sangue in carcere. Molte sono state le difficoltà per i parenti e soprattutto per la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, che ha sempre combattuto per la verità. Una verità molto difficile da confessare. Una verità che mette sotto accusa i carabinieri che hanno commesso questo crimine e al pari i medici che non hanno certificato che la morte di Stefano era avvenuta effettivamente per un pestaggio.
Dopo 10 anni di bugie e depistaggi oggi, finalmente, si riesce ad avere un riscontro da ben due fronti che condanna da un lato due carabinieri e dall’altro manda in prescrizione ben quattro dei medici che non segnalarono il pestaggio di Stefano.
La condanna a 12 anni per due carabinieri
I carabinieri imputati, anche in questo caso erano 5. Tuttavia solamente per due di loro arriva la condanna a 12 anni di reclusione. Sono infatti due dei cinque Carabinieri i responsabili dell’effettivo pestaggio che ha portato Stefano alla morte e che quindi sono stati condannati.
L’accusa per questi due carabinieri è di omicidio preterintenzionale nei confronti di Stefano ma tuttavia non sono gli unici ad essere stati condannati. Anche l’imputato teste Francesco Tedesco infatti è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione proprio per aver testimoniato il falso.
Il problema di questa indagine è stato proprio il falso che tante volte per 10 anni è stato perpetrato nei confronti della famiglia Cucchi. Nessuno voleva credere e soprattutto testimoniare che Stefano era in realtà stato ucciso in carcere dalle autorità, che invece avrebbero dovuto custodirlo.
I depistaggi e le false testimonianze si sono susseguite negli anni e solamente negli ultimi due c’è stata una vera e propria confessione che ha portato poi allo smascheramento di tutto questo sistema corrotto che ha portato Stefano alla morte.
La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, ha espresso la sua felicità per questa sentenza che finalmente non potrà riportare indietro Stefano, ma che di certo potrà dargli un po’ di pace. Una pace che fino a questo momento gli era stata negata e che però la giustizia adesso gli ha restituito. Questo è solamente uno dei capitoli del processo Cucchi, ma di certo quello più importante è che ha portato davvero alla svolta.