Ciò che è avvenuto nella caserma dei Carabinieri a Piacenza sta man mano prendendo sempre più una forma oscura e abiette. Le violenze gratuite che molti agenti dell’arma sembrano aver consumato sui detenuti stanno man mano venendo a galla. Tuttavia in questa terribile vicenda spicca peró anche l’immagine di un giovane carabiniere che si oppone, seppur formalmente, a ció che accade intorno a lui.
I fatti di della caserma di Piacenza
Ciò che è accaduto a Piacenza, purtroppo, fa emergere una realtá giá nota all’interno di alcune caserme delle forze dell’ordine. La storia di abusi ai danni di detenuti che emerge da questa ultima indagine, non è purtroppo un unicum nella storia italiana. Seppur fortunatamente si tratti di casi isolati.
Sono le cosiddette “mele marce” all’interno delle Forze dell’Ordine che mettono in risalto nel peggiore dei modi l’Arma e tutto ció che avviene all’interno delle carceri.
Di conseguenza, in questa deriva di alcuni, spiccano coloro che invece onestamente difendono lo Stato e credono nei valori della divisa che indossano.
A Piacenza nella caserma in via Caccialupi è stato scoperto un terribile giro di abusi ai danni dei detenuti, che venivano malmenati a sangue proprio dagli agenti senza alcun motivo. Una faccenda che purtroppo non è nuova, non tanto per la caserma di Piacenza, quanto in Italia. Questo perchè i casi di accuse di questo genere purtroppo ne sono già stati evidenziati negli anni.
Man mano che si prosegue nell’indagine, i particolari che emergono sono sempre più agghiaccianti. È sempre più difficile proseguire e ascoltare tutto ciò che è accaduto e soprattutto arrivare a capire chi siano i veri responsabili.
Ma da terribilecalderone di ingiustizie e abusi emerge anche la figura di un giovane dell’Arma che invece si mostra indignato e deluso per ciò che è accaduto e per tutto l’andamento della situazione.
La testimonianza del giovane carabiniere
Sono testimonianze cruciali quelle che emergono da alcuni scambi avvenuti tra un giovane carabiniere dell’arma appena entrato all’interno della caserma e il padre del giovane.
Il giovane infatti, conferma al padre che ci sono troppe cose che non vanno all’interno della caserma e che è molto deluso da come vanno realmente le cose.
Dalle parole al genitore emerge tutto lo scoramento per aver scoperto un mondo che pensava in realtà molto diverso.
Ció che avviene all’interno della caserma, tuttavia, è molto difficile da gestire. Essendo un neofita dell’Arma egli ha poco potere e anche il padre gli consiglia di evitare di mettersi contro a quello che ormai è un sistema corrotto, ma molto consolidato.
Il ragazzo infatti parla di un documento falso redatto anche in sua presenza, dove peró lui ha deciso di partecipare e accettare la cosa passivamente, senza essere in accordo, ma senza prendere iniziative.
Anche il genitore infatti conclude dicendo “tutto questo gli deve servire come bagaglio di esperienza e aggiunge che di ‘cose storte’ ne vedrà tante nei piccoli reparti. E aggiunge ‘ pertanto gli consiglia, una volta fatta la sua esperienza decennale, di continuare la sua carriera in reparti dove può stare tranquillo”.
Tutti gli scambi avvenuti tra il giovane e il padre sono al vaglio dei magistrati. Occorre infatti analizzare la situazione e venire a conoscenza di tutto il sommerso.