Ormai l’unico obiettivo possibile per uscire da questa crisi pandemica senza precedenti, è l’immunità. I vaccini sono l’unica speranza che si può avere per riuscire finalmente a sconfiggere il virus e a tornare ad una vita normale. È però fondamentale che il piano vaccinale sia efficiente e veloce e che si punti davvero ad immunizzare l’interezza della popolazione, per poter ripartire. Proprio per questo il Ministro Speranza ha assicurato che nei prossimi giorni arriveranno nuovamente dosi del vaccino Pfizer, Moderna, Johnson e Johnson e AstraZeneca. Nonostante questo però, il nostro paese sembra ancora arrancare e non riuscire a stare al passo con i tempi e tutte le vaccinazioni del caso.
In arrivo altri vaccini
Questa settimana dovrebbe esserci una grande accelerata per l’approvvigionamento di vaccini per portare avanti la campagna di vaccinazione e giungere all’obiettivo dell’immunità di gregge. Un obiettivo senza dubbio realistico nelle modalità, ma sembra molto meno realistico nei tempi.
Si vorrebbe raggiungere l’immunità entro giugno, per poter salvare almeno metà di questo 2021 e far ripartire l’economia e la vita. Tuttavia questo obiettivo non sembra essere così vicino, dal momento che in programma ci sarebbero al giorno solamente 200 mila vaccinazioni. Un numero ancora troppo esiguo per riuscire nell’intento entro giugno.
Stop a Sputnik V da parte dell’Ue
Un ulteriore aiuto sarebbe potuto arrivare dalla Russia e dal vaccino russo Sputnik V, aiuto però al momento rifiutato. Il commissario europeo Thierry Breton ha infatti assicurato che l’Unione Europea non ha bisogno del vaccino Sputnik V e che riuscirà senza problema a produrre dosi a sufficienza per tutti senza bisogno di aiuti esterni.
Inoltre Breton aggiunge che l’obiettivo è l’immunità di gregge in tutta l’Europa entro il 14 luglio. Un obiettivo importantissimo e a cui tutti devono davvero aspirare. E’ infatti necessario che tutti i paesi siano usciti dalla pandemia, affinchè si possa riprendere ad avere rapporti economici e non solo.
Nel frattempo la maggior parte dell’Italia si trova in zona rossa e deve nuovamente fare i conti con un pesante lockdown. Un’altra Pasqua in lockdown e tante attività che soffrono a causa della pandemia e che in alcuni casi, sono costrette a chiudere.
Purtroppo il termine del 6 aprile come fine della zona rossa, sembra destinato ad essere rimandato. Gli ultimi dati non sono incoraggianti e l’Rt non è ancora abbastanza basso per rientrare nella soglia di controllo. Questa settimana, inoltre, moltissime altre regioni che si trovavano in zona arancione sono passate alla zona rossa. Nel caso della Sardegna, si è addirittura scalati di due colori. Da bianca è passata ad arancione.
Nei prossimi giorni, in base all’andamento della curva dei contagi e all’eventuale picco pandemico, si deciderà il da farsi. Questo per arrivare all’estate e non avere solamente una battuta d’arresto del virus, ma la sua definitiva fine.