Ormai è passata una settimana dall’apertura ufficiale della crisi di governo e rimane ormai poco tempo per decidere il da farsi. Sarà infatti domani il giorno decisivo per le nuove consultazioni indette dal Presidente della repubblica Sergio Mattarella per capire il da farsi. L’ipotesi fino a questo momento più probabile è un accordo PD-Movimento 5 stelle anche se i dubbi da sciogliere sono ancora molti.
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L’apertura della crisi di governo
E’ passata quasi una settimana dall’apertura della crisi di governo e dalle parole al vetriolo del Premier Giuseppe Conte nei confronti di Matteo Salvini. La settimana scorsa il Premier Conte ha fatto una vera e propria arringa contro il leader della Lega che ha definito come irresponsabile nell’aver aperto una crisi di governo in un momento così delicato e in questo modo.
Giuseppe Conte non ha lasciato nulla al caso e ha mostrato tutto il suo disappunto per questi 14 mesi di governo insieme che sono stati tutt’altro che facili. Il Premier ha sottolineato come per lui e il Movimento 5 stelle la priorità fossero gli italiani e il rispetto degli impegni presi nei loro confronti, biasimando invece la condotta dell’alleato leghista.
La crisi aperta da Salvini in maniera non convenzionale e al di fuori dei luoghi adatti in cui farlo, è stata invece parlamentarizzata dal premier che ha consegnato le sue dimissioni irreversibili nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella. La delusione del Movimento per il comportamento definito “opportunista” del vicepremier Salvini, ha decretato una rottura catastrofica dell’attuale governo.
Le mosse confuse della Lega di Salvini
In seguito alle parole di Giuseppe Conte, Matteo Salvini ha replicato duramente smentendo in assoluto i suoi presunti intenti opportunistici. Salvini ha semplicemente ribadito come, in realtà, anche per lui la cosa più importante sia il bene del nostro paese e come le sue posizioni di rottura fossero volte proprio a trovare soluzioni concrete.
Quello a cui Salvini ha voluto fare nuovamente appello è il voto popolare che, secondo lui, potrebbe dargli ragione e permettere alla Lega di proseguire con un nuovo governo che non abbia bisogno di compromessi. Cosa che, fino a questo momento, non è stato possibile a causa delle divergenze e ai forti attriti all’interno della maggioranza.
Nonostante nel contratto di governo siano stati indicati i punti chiave su cui l’alleanza avrebbe dovuto trovare un accordo, questo non è avvenuto. Ad un anno di distanza, infatti, molti sono stati gli attriti riguardanti le diverse visioni dei9 due schieramenti. Attriti che hanno, di fatto, portato ad una rottura che sembra essere irreversibile.
Di fronte a ciò che è avvenuto, il Presidente Mattarella ha deciso di accelerare fin da subito i tempi della crisi per cercare di uscire dall’immobilità e di fare qualcosa per il nostro paese al più presto. Il Capo dello Stato vuole evitare di ripetere l’esperienza dello scorso anno dove, dopo le elezioni del 4 marzo, sono occorsi tre mesi di tempo ai partiti per trovare un accordo che portasse alla formazione di un governo.
L’accelerata del Presidente Mattarella per trovare un nuovo esecutivo
Questo anche perché non è solo critica la situazione ma anche il periodo. Aprire una crisi di governo in questi giorni, significa rischiare di non riuscire ad andare ad elezioni prima di marzo. Ne caso non si trovasse immediatamente un accordo, salterebbe anche la possibile finestra elettorale autunnale in ottobre e anche in questo caso, si andrebbe al voto con provvedimenti cruciali, come la legge di bilancio, in stand by.
Arrivare all’autunno, momento topico durante l’anno, senza avere una legge di bilancio e quindi trovarsi scoperti nei confronti dell’Unione Europea è qualcosa di davvero rischioso. La situazione già precaria del nostro paese, rischia di aggravarsi, con conseguenze funeste. Occorre stilare un protocollo in cui siano presenti tutte le manovre necessarie per dimostrare che l’Italia potrà risollevarsi dalla crisi grazie alle misure adottate. Se già ora le speranze erano poche e soprattutto i provvedimenti da prendere molto difficoltosi, ora la situazione è ancora più grave.
Per questo il Presidente Mattarella ha dato il via alle consultazioni nei giorni immediatamente successivi all’apertura della crisi. Consultazioni che non hanno portato ai risultati sperati ma che, forse, hanno aperto una nuova possibilità di intesa. La rottura del Movimento 5 stelle con la lega ha aperto un fronte per una possibile alleanza dei pentastellati con il Partito Democratico di Nicola Zingaretti. Mossa inaspettata per Matteo Salvini e di certo sorprendente anche per tutti.
Il possibile accordo PD-Movimento 5 stelle
Se l’anno scorso non era stato possibile trovare un accordo tra i due partiti, all’indomani della crisi e con un nuovo segretario, sembra invece che questo sia diventato possibile. Il partito di Luigi Di Maio ha aperto al PD di Zingaretti che, dal canto suo, ha aperto un varco per l’accordo. Varco sorprendentemente sostenuto e promulgato anche e soprattutto da Matteo Renzi, ex avversario di ferro conto il Movimento.
Di certo la situazione non è facile. Molti sono i punti su cui sarà necessario discutere. In primis la scelta del premier. Mentre Di Maio vorrebbe un Conte bis, sembra che Zingaretti abbia posto il veto. Nel pomeriggio si svolgerà un nuovo incontro per cercare di trovare dei punti in comune. Domani sarà la giornata decisiva in cui le parti si presenteranno davanti al Presidente Mattarella per presentare le loro richieste. La speranza è di certo che si possa trovare una quadra per poter avere a breve un nuovo esecutivo stabile e duraturo per il bene del paese.